Hanno scelto la qualità: nel piatto, ma soprattutto nella vita. Pamela e Hermann Innerebner gestiscono un piccolo ristorante a Pennes di Dentro, ultimo paesino della Val Sarentino prima dell’omonimo passo che collega Bolzano con l’Alta Val Isarco nelle alpi Retiche orientali.
Vengo in Val Sarentino da 20 anni e amo questa valle per la bellezza della natura, per la semplicità della vita, per l’acqua che vi scorre, pura e fresca, per l’odore intenso di resina e fieno, per lo scorrere lento del tempo. Perché qui tutto è più lento, silenzioso e lontano dal turismo di massa al quale la Valle, da sempre, ha deciso di non aprirsi.
Eppure, qui vivono alcune eccellenze, nate dalla passione delle persone, dalla voglia di perseguire sogni e ideali, ma anche fondati su scelte di vita ben precise come nel caso di Hermann e Pamela Innerebner.
Mio marito Hermann – racconta Pamela – ha iniziato il suo percorso come cuoco. La cucina è sempre stata la sua passione ma non ha potuto fin da subito aprire un ristorante. Così per 10 anni ha gestito un pub. Poi ci siamo conosciuti, sono rimasta incinta e abbiamo capito che pub, figli e famiglia non potevano convivere.
Nel frattempo, i tempi per aprire un ristorante erano maturi e quindi la famiglia Innerebner ha perseguito questa strada aprendo un locale con oltre 100 posti a sedere, sempre pieno d’estate e d’inverno, marito e moglie in sala e un cuoco in grado di proporre semplici piatti della tradizione. Perché la cucina ideale di Hermann, un po’ più ricercata ed elaborata, poco si adatta ai grandi numeri.
Si lavorava molto – continua nel suo racconto Pamela – ma eravamo stanchi, nervosi. I clienti lo avvertivano e quindi non erano soddisfatti neppure loro. Nel 2019 abbiamo realizzato che così non poteva funzionare. Per noi stessi, per i nostri due figli che oggi hanno 12 e 9 anni. Così abbiamo svuotato il locale, buttato fuori i tavoli, fatto tutto più piccolo, pensato ad una nuova idea di ristorazione, più intima, più ricercata, più curata. E con Hermann in cucina, libero finalmente di dare sfogo alla propria creatività.
Il ristorante oggi si presenta come una accogliente baita di montagna, con un tocco di modernità che non guasta, anzi, che conferma la scelta di guardare al futuro forti delle proprie tradizioni e dell’offerta di un territorio unico.
I dettagli sono curatissimi, dalla mise en place alla presentazione dei piatti. Il servizio, gestito da Pamela, è ottimo, cortese, puntuale e mai scontato.
E la cucina rispecchia il grande lavoro di ricerca di materie prime di qualità nel quale Hermann crede fortemente.
Per i nostri piatti – spiega Pamela – ci serviamo quasi esclusivamente di produttori locali, se non per materie prime che Hermann ama e che utilizza ogni tanto nei suoi piatti come il tartufo. Gli acquisti iniziano partendo dai contadini che abitano più vicini a noi e si allarga a macchia d’olio nella ricerca delle carni, delle uova, dei prodotti migliori. Le erbe che utilizza le produciamo in casa. E poi il sabato mattina va al mercato dei produttori locali o alla cooperativa che sta oltre il Passo Pennes.
La clientela dell’Alpenrestaurant elisabeth è soprattutto locale, ma qui per locale si intende un po’ tutto l’alto Adige, ed è una clientela presente tutto l’anno, che non risponde alle logiche del turismo di massa.
Nei piatti la ricerca della qualità si sente, tutta. A partire dalla materia prima come la più tradizionale e territoriale che ci sia, lo speck, che viene spesso proposto come entrée di benvenuto. Io non sono una fanatica dello speck, ma quello servito da elisabeth si scioglie in bocca e ha tutti i sapori della montagna.
Tra i piatti che ho più apprezzato le “Tagliatelle di farina antica fatte in casa con finferli della Val Sarentino”, consistenza e cottura perfette, un impasto che armonicamente si sposa con il profumato fungo che cresce in abbondanza nei boschi della Valle. I “Ravioli d’agnello fatti in casa con schiuma di formaggio stagionato dal maso Hinterporsel” (ndr. Che si trova a una manciata di km, nel paese di San Martino): anche qui spessore perfetto dell’impasto, delicato il ripieno che trova la sua esaltazione nella delicata schiuma di formaggio. Gli stessi ravioli, ugualmente deliziosi, si trovano in menù anche con altre tipologie di ripieno come i broccoli.
Non solo carne nei pensieri dello chef, che osa, azzeccandoci, anche piatti dove unisce un delicato risotto al basilico con gamberetti di montagna alla griglia. E la montagna, nel gamberetto, si sente tutta, ve lo assicuro, perché il sapore non è quello del classico gambero di mare.
Il Roastbeef sarentinese si commenta da solo. Siamo in montagna, dove le mucche si nutrono e crescono nel migliore dei contesti.
Anche negli antipasti semplici, come l’insalata ai sapori del bosco, Herman riesce a stupire perché nulla nei suoi piatti è scontato.
In quanto ai dolci la carta propone un “dolce al cucchiaio” e alcune torte fatte in casa. Noi abbiamo assaggiato lo strudel ed era delizioso. Per non parlare della classica crostata, della torta alle carote o la tradizionale al grano saraceno.
Ottima e ben composta la carta dei vini che predilige, come è giusto che sia, le eccellenze locali. Un consiglio? Decidete una fascia di prezzo e lasciate scegliere vino e cantina a Pamela. Non ve ne pentirete.
Infine, i prezzi. Elisabeth non è un ristorante economico, ma non è neppure una baita turistica di montagna.
Il prezzo è proporzionato alla qualità di quello che troverete nel piatto che è frutto della passione, di una scelta di vita ben precisa e di un grande lavoro di ricerca. Rivedrei al ribasso il costo dei secondi piatti, in generale un po’ sproporzionato rispetto al resto.
Tornare da elisabeth sarà solo un grande piacere!
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Alpenrestaurant Elisabeth
Innerpens 56 | 39058 Sarentino, Bolzano
www.alpenrestaurant-elisabeth.comTel. +39 0471 627310
Aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00
Nel week end aperto anche per cena
LOCATION: 9
QUALITÀ / PREZZO : 8
VOTO THEFOODRIVER : 9